L'azione dei ghiacciai, con ripetute avanzate e regressioni, in due milioni di anni ha modellato profondamente la morfologia delle Prealpi, smussando le forme dei rilievi e spostando per chilometri massi e detriti. Il Monte San Giacomo, punto più elevato del Parco del Ticino (427 m), appartiene al sistema collinare ai piedi delle Prealpi Varesine. Dopo l'iniziativa del Comune di Vergiate per salvare il colle da una lottizzazione edilizia, dal 1998 20 ettari sono stati acquisiti dal Parco del Ticino, che ha svolto azioni di riqualificazione boschiva e ha istituito una Riserva Botanico-Forestale. Padrone del Monte San Giacomo è il bosco: pini silvestri, castagni, farnie e robinie sono accompagnati da un ricco sottobosco di pungitopi e mirtilli. Vi si incontrano allocchi, scoiattoli e salamandre, che si riproducono in un interessante complesso di rogge alimentate da acque sorgive.Il Monte S. Giacomo ha avuto fin dall'antichità un'importanza strategica: la cima del monte presenta terrazzamenti anulari costituiti da muri a secco che fanno pensare a fossati di difesa di un castelliere dell'Età del Ferro; vi si trovano, inoltre, tracce di insediamenti preistorici, e anche se non sono mai stati effettuati scavi, l'ipotesi potrebbe essere avallata dal fatto che nelle zone circostanti sono venute alla luce rilevanti testimonianze appartenenti alla civiltà di Golasecca. Nel Medioevo la zona fu crocevia di importanti arterie di comunicazione, mentre a partire dalla prima metà del XX secolo il Monte ha assunto una funzione ricreativa: presso il Ristorante Eden (ora in rovina) si svolgevano un tempo feste campestri e manifestazioni popolari. Numerose sono le sorgenti che caratterizzano la zona, quella del Cuirone, ad esempio, un tempo alimentava l'acquedotto di Somma Lombardo.