Itinerari Biodistretto dei Navigli

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                                                                                   PROGETTO FINANZIATO DA download

PROGETTO INTEGRATO D'AREA BIODISTRETTO DEI NAVIGLI MISURA 16.10.02

BANDO PSR MISURA 7.5.01  INCENTIVI PER LO SVILUPPO DI INFRASTRUTTURE E DI SERVIZI TURISTICI LOCALI

Gli itinerari del Biodistretto dei Navigli sono itinerari di collegamento su percorsi esistenti del territorio del Biodistretto che valorizzano il legame storico e attuale del paesaggio con le produzioni agricole e le specificità di ogni azienda agricola, partner di progetto. Il Progetto Biodistretto dei Navigli è stato presentato, in qualità di capofila, dalla Società Consortile Cooperativa DiNaMo - Distretto Neorurale delle tre Acque di Milano sul bando PSR Misura 16 Operazione 16.10.02 Progetti integrati d'Area. Partner di progetto oltre al Parco del Ticino, una ventina di aziende agricole, Università degli studi DISAA, Università degli di Milano Bicocca, Comuni di Giussago e Vernate, Parco agricolo sud Milano.

All'interno di tale progetto, oggetto di specifico finanziamento nell'ambito della misura 7.5.01 "Incentivi per lo sviluppo di infrastrutture e di servizi turistici locali" il Parco aveva tra le sue azioni la mappatura e sistematizzazione degli itinerari di interesse agrituristico, culturale ed ambientale funzionali alla promozione dei prodotti agricoli ad elevata sostenibilità del territorio e alla valorizzazione degli aspetti storico-paesaggistici legati alle produzioni agricole, alla rete idraulica storica di interesse ambientale. 

Gli itinerari individuati sono distribuiti sui territori del Parco su Milano e del Parco del Ticino e toccano 19 tra le aziende ed enti partners di progetto. Sono stati identificati 8 anelli principali, con alcune varianti al fine di collegare le aziende agricole individuate: gli itinerari presentano una lunghezza variabile da un minimo di 15 ad un massimo di 35 km; non presentano particolare difficoltà, poiché attraversano un territorio prevalentemente pianeggiante con leggeri dislivelli solo nella parte della vallata del Ticino. Le varianti offrono alternative per allungare alcuni itinerari o accorciarne altri.

All'interno di ogni azienda partner posta lungo gli itinerari così individuati, è stata posta una bacheca riportante:

  • un pannello descrittivo degli itinerari del Biodistretto
  • un pannello specifico per ogni azienda nel quale si è descritto il legame presente e passato tra produzioni agricole e paesaggio, raccontando ove sono ancora presenti sia tracce di patrimonio materiale, sia elementi di patrimonio immateriale quali pratiche agricole e tradizioni del passato. I pannelli illustrano sinteticamente i risultati dei progetti ValSOS e BioNav svolti dalle università Bicocca e Statale, il cui scopo era aumentare le competenze in tema di agroecologia per intensificare l'area come “biodistretto” intervenendo sulle buone pratiche, sulla conservazione della fertilità del suolo e sui cambiamenti climatici, attraverso metodiche di riduzione della produzione di CO2 e della sua captazione nel suolo. Sui pannelli viene inoltre data evidenza agli interventi eseguiti dalle Aziende nell'ambito del progetto PIA.

1. Anello dei prati nella valle di Cuggiono: 21,4 km

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L’itinerario si snoda nella vallata del Ticino nel tratto da Turbigo a Bernate, alla scoperta della civiltà irrigua del Naviglio Grande e dei boschi e dei prati del Ticino. Si può percorrere con partenza e arrivo dalla stazione ferroviaria di Turbigo. Da Malvaglio si raggiunge cascina Cirenaica, che alleva suini nel rispetto del benessere animale, effettua consociazioni colturali di cereali e legumi che favoriscono la biodiversità, utilizza i canali irrigui storici e macina nel nuovo mulino cereali provenienti in parte da aziende del Biodistretto (progetto finanziato dal Piano d’Area). La parte lungo il Naviglio tocca gli abitati di Castelletto di Cuggiono e Bernate e consente di apprezzare lungo il percorso i manufatti idraulici di regolazione delle acque, le colture storiche come la vite maritata (presso la canonica di Bernate) e le ville di delizia (Castelletto di Cuggiono). Il tratto che da Bernate risale verso nord tra il Naviglio e il Ticino consente di attraversare le marcite e i prati adacquatori circondati da boschi igrofili a prevalenza di ontani e salici grazie ai suoli ricchi delle percolazioni del Naviglio. Questo paesaggio ad alta biodiversità è particolarmente suggestivo d’inverno quando le marcite mantengono il loro colore verde brillante. 

2. Anello dei boschi nella valle di Magenta : 27,1 km

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L’itinerario ad anello parte da Magenta, giunge al Naviglio a Pontevecchio lungo la pista ciclabile e da qui, scendendo verso Robecco, porta alla scoperta di due aziende cerealicolo zootecniche che si impegnano a migliorare la biodiversità animale e vegetale seguendo il disciplinare di agricoltura biologica:La prima che si incontra è Cascina Lema, ha indirizzi produttivi diversificati e molteplici trasformazioni, si ispira ai principi della permacoltura integrando in un ricco connubio diverse specie erbacee ed arboree. Poco dopo si incontra l'azienda I Pep Lung che alleva suini e bovini da carne di razze antiche. Da qui si scende nella vallata del Ticino per ammirare le marcite di cascina Grande, specialmente d’inverno quando il verde brillante dell’erba spicca nel paesaggio degli altri campi secchi o bianchi, e più avanti nella vallata, quelle di cascina Boscreva. La vallata è ricca di risorgive che alimentano le rogge e a loro volta i mulini e lavatoi. L’itinerario si inoltra nei diversi boschi del Ticino e risale il fiume fino alla passerella recuperata sul cavo Delizia e al centro Parco La Fagiana (sito Natura 2000 e Riserva Naturale Orientata Boschi della Fagiana), dove si possono ammirare specie vegetali e animali autoctone della valle e visitare il centro educativo e museo. Questo è il punto nodale di tuttio il sistema di itinerari che attraversa il territorio naturale del Piano d’Area unendo i due Parchi (Ticino e Agricolo Sud Milano) e creando una porta aperta sulla natura ai cittadini metropolitani. Continuando per i boschi a protezione del fiume si sottopassano la ferrovia MI-TO e l’autostrada per risalire la valle e giungere a Bernate e ammirare un esempio dell’antica coltura promiscua della pianura realizzata dall’Ente Parco del Ticino e il ponte sul Naviglio che unisce le due parti storiche del paese. Si scende il Naviglio per giungere a Boffalora, importante centro per la navigazione, le cui terre appartennero ai Certosini come testimonia la lapide sotto il passaggio ad arco verso il centro storico. Si scende poi fino a Pontenuovo di Magenta e poi a Pontevecchio per ritornare alla stazione ferroviaria di Magenta.

3. Anello dei prati d’acqua nella vallata di Abbiategrasso: 22,2 km

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L’itinerario si snoda intorno all’abitato di Abbiategrasso, toccando diverse aziende agricole biologiche e che si impegnano nell’incremento della biodiversità. Dopo aver raggiunto cascina Poscallone, che produce ortaggi biologici e frutta si prosegue fino a Cassinetta di Lugagnano lungo la Roggia Biraga, in prossimità del Naviglio Grande. A Cassinetta si risale il Naviglio fino a Robecco dove si attraversa il secondo ponte per dirigersi verso Casterno. Dopo esser passati per l’azienda zootecnica I Pep Lungh, azienda biologica che alleva molte diverse razze di bovini, suini e pollame, si raggiunge l’abitato di Casterno e si scende per la vallata del Ticino. Si apre da qui un paesaggio composto da campi di cereali e prati di cui molti marcitori alternati a boschi e boschetti ripariali, nei pressi dei numerosi fontanili e rogge che bagnano questa vallata e che alimentano diversi mulini. Si passa per cascina Gambarina, azienda orticola anch’essa biologica di lunga tradizione che mantiene anche delle marcite secondo la sistemazione a maschio femmina, oggi entrata con Birra del Parco” in “Società Agricola del Parco”. Le due aziende unite producono anche luppolo, orzo e frumento biologici trasformandoli in diversi tipi di birra che si possono assaggiare nel punto vendita di Abbiategrasso. Da Cascina Gambarina si può effettuare una variante per cascina Fraschina, produttore e selezionatore di numerosi ortaggi e soprattutto piantine da orto certificate biologiche. Da qui si risale verso il centro di Abbiategrasso e la stazione ferroviaria.

4. Anello dei monaci cistercensi e dei caseifici: 33,9 km

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L’itinerario si snoda nella vallata a sud di Abbiategrasso e tocca i tre livelli dei terrazzi fluviali: il terrazzo alto coltivato a seminativi, la valle intermedia ricca di risorgive e di prati marcitori e la bassa vallata che raggiunge il fiume con i suoi boschi umidi. L’itinerario raggiunge l’antico Mulino del Maglio con le sue marcite storiche del XII secolo, coltivate dai Monaci Cistercensi di Morimondo, attraversa l’abitato di Ozzero lungo il percorso ciclabile Traccia azzurra. Le marcite del mulino sono state da pochi anni recuperate dal Parco del Ticino e sono gestite dall’azienda agricola Cascina Selva. Dal mulino del Maglio si prosegue lungo Traccia azzurra per raggiungere cascina Fiorentina, fondata dai monaci cistercensi venuti dalla Toscana, dove è presente un antico mulino ancora con ruota e macina ben conservate e funzionanti. Si scende poi verso il Molino dell’Ospitale, antico mulino dell’Ospedale Maggiore (Fondazione Ca’ Granda), azienda zootecnica che sta reintroducendo l’allevamento della capra da latte (con stalla e sala mungitura finanziate dal Piano d’Area). Il progetto è dell’azienda Corti Gabriele che ha sede nell’adiacente Cascina Caremma. Con la conduzione di Molino dell’Ospitale, Caremma ha convertito oltre 80 ha di seminativi ad agricoltura biologica salvaguardando il paesaggio tradizionale grazie al recupero di superfici prative, finalizzate all’alimentazione verde dei caprini e in prospettiva dei bovini da latte. L’azienda ha produzioni molto articolate, dalla zootecnia (suini, bovini da carne, ora capre e in futuro anche bovini in lattazione), alla cerealicoltura (specialmente riso italiano biologico), alla orticoltura e arboricoltura. Tutte rispettano le  antiche pratiche agricole e sono valorizzate nell’agriturismo e nel centro benessere, la cui piscina si affaccia sul campo a vite maritata (unico impianto realmente produttivo in tutta la Valle del Ticino). L’itinerario risale quindi la vallata per raggiungere cascina Contina, esempio di fattoria sociale la cui comunità ospita persone con fragilità impiegate nella falegnameria e nella produzione agro-ecologica che fornisce la tavola della comunità e l’agriturismo sociale. Da cascina Contina, per rientrare ad Abbiategrasso, si può percorrere il terrazzo superiore tra campi di riso, costeggiando antichi fontanili oppure si può risalire il Naviglio di Bereguardo. Nei pressi della cascina, a Rosate, l'itinerario si congiunge con l'anello delle risaie di pianura che proviene da est e dal naviglio Pavese.

5. Anello dei prati e dei boschi di pianura: 15,4 km

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L’itinerario parte dalla stazione di Albairate/Vermezzo e si snoda in una campagna ricca di produzioni cerealicole e di zootecnia. Si esce dalla stazione dal lato nord e si percorre un breve tratto lungo strade carrabili a media percorrenza di traffico per deviare presto su piccola viabilità: si attraversano campi di cereali, fiancheggiati da canali irrigui e filari alberati per giungere a cascina Isola Maria, azienda biologica che ha recuperato antiche pratiche di coltivazione che garantiscono una alta biodiversità e sono il punto forte della azienda. L’allevamento è alimentato principalmente da una produzione di foraggi verdi non insilati. Si prosegue per cascina Forestina, attraversando la strada provinciale in un passaggio ben segnalato, ma in cui porre molta attenzione. La Forestina è una azienda di riferimento per il biologico, con produzioni orticole offerte nell’agriturismo insieme a molti altri piatti legati ai sapori tradizionali, molto conosciuta per la feconda attività didattica svolta anche nel Bosco di Riazzolo, tra gli ultimi boschi planiziali ben conservati anche grazie ad un cospicuo lavoro di cura selvicolturale svolto dall’azienda stessaSi prosegue verso il canale scolmatore sul suo lato destro per poi attraversarlo nei pressi della Frazione Riazzolo, dove si trova l’agriturismo Bosco di Riazzolo, azienda di recente insediamento che sta attentamente recuperando la porzione agricola superstite ad un corposo Piano di edilizia residenziale sul nucleo della frazione e avviando una attività didattica legata alla osservazione naturalistica e che nel Piano d’Area ha realizzato un’area umida strategica per la posizione sulle rotte migratorie ed ha recuperato due fontanili per cercare di contrastare l’abbassamento della falda. Si prosegue verso il paese di Albairate, dove vi è il museo agricolo Masperi; uscendo dal paese lungo via dei Molini si raggiunge il Naviglio Grande che si può costeggiare in direzione sud. Prima del sottopasso della statale si abbandona il Naviglio e si attraversa la zona artigianale di Castelletto per dirigersi nuovamente alla stazione del treno di Albairate. Un’alternativa è proseguire lungo il Naviglio Grande e raggiungere Milano in bicicletta. Dalla cascina Forestina una variante più lunga consiste nel raggiungere cascina Scanna, Cusago e il suo castello, proseguire in direzione di Gaggiano e della stazione ferroviaria, oppure rientrare verso Albairate o Milano percorrendo l’alzaia del Naviglio.

6. Anello delle risaie di pianura: 35,7 km

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L’itinerario si snoda tra le risaie ed è volto a conoscere antiche cascine e recenti interventi di riqualificazione ambientale attuati nell’ambito del progetto del Biodistretto dei Navigli da parte dei comuni di Vernate e Giussago. Parte dalla ciclabile del Naviglio Pavese all’altezza di Moirago e del MUSA, museo/officina del gusto e del paesaggio. Si dirige verso cascina Tavernasco, azienda cerealicola risicola e zootecnica biologica che mantiene in esercizio le più importanti marcite del Parco Sud con cui alimenta le bovine da latte.Della stessa azienda dei Fratelli Rossi fa parte anche cascina Decima, lungo l'anello delle Oasi naturali, nucleo rurale storico ove si producono foraggi, in parte anche qui da marcite storiche. Si prosegue verso Noviglio poi Rosate, attraversando una campagna ricca di canali e campi di riso di antica permanenza. A Rosate si tocca l’itinerario che proviene da Abbiategrasso. Una variante consente di abbreviare il tragitto passando per la località Cavoletto. Si prosegue verso sud in direzione di Santa Caterina per apprezzare gli interventi di riqualificazione ambientale lungo la pista ciclabile effettuati dal Comune di Vernate. Si continua sempre in direzione sud verso il centro di Vernate, si sovrappassa la tangenziale per raggiungere Soncino e poi Rognano. Lungo la pista ciclabile per Villarasca si incontrano altri interventi di riqualificazione ambientale. Oltrepassato l’abitato di Villarasca nei pressi di San Rocco sono presenti altri interventi di riqualificazione uniti a interventi di fruizione dei percorsi campestri, quali panchine e porta biciclette. La roggia si biforca per formare un’isola e dare la possibilità di creare nuovi ambienti umidi. L’itinerario prosegue per Casarile dove si aggancia al Naviglio Pavese e ritorna a Moirago, sede del MUSA, oppure prosegue per Milano.

7. Anello dei Navigli: 30,9 km

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L’itinerario è volto a conoscere il paesaggio risicolo tra i due navigli, Grande e Pavese, tra grandi e antiche cascine che si stagliano imponenti tra i campi di riso, di mais e i prati. Parte dalla stazione ferroviaria di Gaggiano e dopo aver costeggiato il naviglio Grande per un breve tratto, piega a sud verso cascina Boscaccio che si affaccia sulla omonima cava recuperata, popolata da numerose specie di uccelli. Dopo aver costeggiato cascina Mirabello, attraversa la frazione di San Pietro e si dirige verso l’antico e raccolto borgo di Gudo Gambaredo. Da qui, sempre attraversando numerose risaie si passa per cascina Santa Marta e si giunge alla cascina Salterio dove ha sede il MUSA Museo Salterio, Officina del Gusto e del paesaggio, dove, nell’antico stallone recuperato, è possibile ammirare un’esposizione permanente multimediale sulla evoluzione del paesaggio agrario e testimonianze orali dell’antica vita nei campi. Un piccolo orto botanico consente di apprezzare le specie erbacee e arboree fruttifere della zona. La cascina si trova sul Naviglio Pavese, in corrispondenza di una conca idraulica, usata dalle imbarcazioni per superare il dislivello del canale. Dal MUSA, dopo un breve tratto tra campi coltivati, si attraversa l’area artigianale di Zibido e si sovrappassa l’autostrada, si costeggia l’antica cascina Cà Grande, che domina lo snodo tra le frazioni, per raggiungere il nucleo di San Giacomo e la tranquilla piazzetta dove è presente la chiesa e la sede comunale.
Da qui si entra nuovamente in un paesaggio di terra e di acque, sospeso tra strade e canali e intervallato da imponenti cascine. Si costeggia cascina Femegro e si giunge a cascina Tavernasco, gestita dai fratelli Rossi, azienda cerealicola e zootecnica biologica che mantiene in esercizio le marcite con cui alimenta le bovine da latte. Si prosegue verso Mairano e il suo castello e il nucleo di Noviglio. Si continua verso nord per poi svoltare a est verso Tainate, salire verso Cascina Grande e, prima di Barate, voltare verso nord per raggiungere nuovamente il centro di Gaggiano e la stazione ferroviaria. L’itinerario può essere raggiunto anche percorrendo direttamente in bicicletta i due navigli dalla darsena di Milano.

8. Anello delle oasi naturali: 22,6 km

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L’itinerario, come l’anello dei Navigli cui si collega, è volto a scoprire antiche cascine e recenti interventi di riqualificazione ambientale del comune di Rognano. Parte dalla stazione di Villamaggiore e arriva a quella di Certosa, fermata successiva della linea Milano Pavia. Dalla stazione ci si dirige verso Cascina Decima per la via delle marcite e si costeggia l’oasi di Lacchiarella, sito Natura 2000. Cascina Decima, la cui località è di origine romana, è gestita dall’azienda Rossi che mantiene un fitto reticolo di antichi canali, diversi ettari di marcite a ripiglio e siepi miste di specie autoctone che contornano tutta l’azienda. Da cascina Decima si prosegue per il centro abitato di Lacchiarella; da qui attraverso campi di cereali si raggiunge Casarile e l’itinerario che arriva dal naviglio Pavese. Attraversato l’abitato di Casarile si giunge alla località San Rocco dove si possono apprezzare gli interventi di riqualificazione ambientale del comune di Rognano e la creazione di isole lungo la roggia che porta a Villarasca dove è presente il sito Natura 2000 e Monumento Naturale Garzaia di Cascina Villarasca. Oltrepassato l’abitato di Villarasca si procede verso sud attraversando distese di riso alla volta di Velezzo Bellini e in direzione della Certosa di Pavia. Qui si attraversa la statale e il naviglio Pavese e ci si dirige verso la l’abbazia della Certosa lungo un magnifico viale alberato. Si costeggia il complesso abbaziale a sud e si giunge alla stazione ferroviaria di Certosa, dove si chiude l’anello.


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