L'anello di Borgo Ticino costituisce una variante all’'anello del Siccomario e tocca l’'omonimo quartiere di Pavia, sulla sponda destra del fiume. Il percorso parte dal Ponte Coperto di Pavia, costruito nel dopoguerra a poca distanza dalla posizione in cui sorgeva l’'antico ponte trecentesco distrutto durante la Seconda guerra mondiale; da qui il percorso costeggia il Ticino per un lungo tratto affacciandosi al Canale Gravellone, antico colatore di acque che si immette nel Ticino poco più a valle. Il tratto di Canale Gravellone, nel XIX secolo, rappresentava il confine di stato tra Regno Lombardo Veneto e Regno Sardo Piemontese e tale rimase sino alla disfatta austriaca del 1859. Nel 1848, proprio sul Gravellone, re Carlo Alberto consegnò al suo esercito il Tricolore italiano, che è poi diventato la bandiera nazionale. La zona, storicamente dedita all’agricoltura, è punteggiata da numerosi manufatti agricoli, tra cui spiccano vecchi insediamenti rurali. L’'itinerario tocca, infatti, le cascine Orologio, Trezzi, Carnevale, Carparola, Acqua Negra, Cà della Battella e Cascina Leona. Nei pressi della Cascina Costa si può godere di una veduta panoramica sulla città di Pavia, dalla quale svettano le cupole delle chiese e le torri del centro storico. Il contesto ambientale nel quale sono inseriti i cascinali è quello delle zone di golena, tipiche dei territori che si trovano alla confluenza tra Po e Ticino: ai campi agricoli ed ai rari boschi, si alternano siepi e rive arbustive, intervallati da geometriche colture di pioppo ibrido. Molte specie di uccelli e piccoli mammiferi trovano qui il loro rifugio ideale. Un ambiente particolarmente interessante per l’'osservazione degli uccelli è quello che circonda la Cascina del Boscone, sul lato sud-orientale del percorso. Qui si possono ammirare alcuni alberi di notevole dimensione, oltre a zone di vegetazione riparia che costituiscono importanti corridoi faunistici per collegare le zone agricole con il Canale Gravellone e il Ticino.