Il sentiero Sesto-Pavia è senza dubbio il più lungo ed affascinante itinerario presente all'interno del Parco Ticino. Esso, infatti, costituisce una dorsale longitudinale che solca il Parco da Nord a Sud rimanendo sempre a ridosso del fiume Ticino, in sponda sinistra, dall'uscita dal Lago Maggiore sino alla sua confluenza con il fiume Po. Un percorso di oltre 100 km che ci consente di apprezzare come la Valle del Ticino cambi costantemente dal punto di vista paesaggistico, sia per l'intervento umano, sia per la naturale azione di modellamento del fiume.Nella parte settentrionale della dorsale Sesto-Pavia sono apprezzabili i tipici ambienti prealpini, con il susseguirsi di colline di origine morenica che ospitano specie vegetali tipiche del bosco misto dell'alta pianura, tra cui il castagno, la quercia e il pino silvestre. Seguendo il percorso del Ticino, rimanendo sulla sua sponda orientale, incontriamo opere di ingegneria idraulica che hanno segnato per secoli in maniera profonda il destino agricolo, industriale e commerciale di tutta la pianura compresa tra il fiume e l'area urbana di Milano. In particolare si possono apprezzare le prese del Canale Villoresi e del Canale Industriale presso Somma Lombardo e del Naviglio Grande presso Lonate Pozzolo. Associate alle opere di canalizzazione si potranno osservare anche le centrali idroelettriche di Vizzola Ticino, Tornavento e Turbigo. Giunti a Boffalora Ticino ci si inoltra nella Riserva Naturale Orientata La Fagiana, che ospita il Centro Parco omonimo e un Centro di recupero della fauna selvatica; in questo tratto si può vedere come la morfologia del fiume diventi sempre più complessa e dinamica. Iniziano ad aprirsi ampi coni panoramici sul greto del fiume e anche gli avvistamenti faunistici diventano piuttosto comuni. Assai ricca e diversificata è l'avifauna, in particolare i raggruppamenti di Ardeidi e Anatidi. E' facile avvistare Aironi Bianchi, Aironi Cenerini, Garzette, Germani Reali, Gallinelle d'Acqua, Svassi e Folaghe. All'altezza del Ponte che collega Abbiategrasso con Vigevano, rimanendo in sponda sinistra, il sentiero attraversa il Bosco del Guardolino. Esso rappresenta il tipico contesto ripariale, area di esondazione naturale, in cui prevalgono le associazioni al alto fusto di Salice bianco, Pioppo e Farnia.Poco più a sud si attraversa il Canal Nasino un ramo laterale del Ticino. Allontanandosi dall'argine del fiume il percorso, in un contesto tipicamente agricolo, permette di giungere al piccolo borgo di Besate dove si può apprezzare l'antico lavatoio. Giunti in località Madonna dello Zerbo, ampi scorci panoramici permettono di affacciarsi al fiume e vedere sia, in questo tratto centrale del Parco, alquanto ampio e morfologicamente dinamico. I banchi sabbiosi si alternano a lunghe distese ghiaiose, offrendo chiare evidenze dei processi erosivi dell'acqua. Passata la località Cantarana, area umida peculiare per la riproduzione di diverse specie di anfibi e rettili, si giunge al Centro Parco Geraci. Si tratta di un'area agro-forestale di circa 100 ettari, a ridosso del Ticino, in località Guado della Signora e Lido di Motta Visconti. Il grande interesse di quest"area deriva dall'alta diversità di ambienti che si alternano e dalla varietà delle specie floristiche presenti. Lasciandosi alle spalle Motta Visconti, la dorsale conduce allo storico ponte di barche di Bereguardo.Da Bereguardo sino a Pavia il sentiero è un susseguirsi di punti panoramici. Attraversando i pianalti prativi della Valle del Ticino da cui si possono apprezzare gli ampi meandri del fiume che serpeggiano all'interno di un territorio ancora ben conservato. Interessanti, presso Torre d'Isola, la Villa Botta-Adorno costruita nel 1700 e la Chiesetta di Santa Sofia, nei pressi dell'omonima cascina, in località Massaua. Attraversate le Spiagge della Sora e di San Lanfranco, storiche mete balneari dei pavesi, si giunge a Pavia.